Restano gravi criticità nel settore degli ispettori del lavoro alla Regione siciliana. Organici carenti e indennità mensile assolutamente esigua continuano a pesare sui controlli per la sicurezza nell’Isola. I sindacati autonomi Sadirs, Siad, Ugl-Fna, con una nota a firma di Franco Madonia, Angelo Lo Curto ed Ernesto Lo Verso, chiedono un incontro urgente per risolvere il problema della sicurezza sul lavoro e per garantire la trasparenza e la legalità. Gli autonomi sollecitano quindi il governo regionale per conoscere le determinazioni che saranno assunte in merito.
Oggi un ispettore del lavoro ha un’indennità annua di 811 euro lordi, mentre in media gli ispettori in servizio in altri enti, come l’Inps, percepiscono circa 300 euro al mese. “Inoltre – spiegano i sindacati -abbiamo sempre chiesto di potenziare gli organici degli Ispettorati del lavoro per sviluppare quell’attività di controllo e prevenzione che fino ad oggi è stata realizzata, con notevoli difficoltà, da quelle poche unità di ispettori del lavoro che, grazie allo spirito di sacrificio e abnegazione, sono riuscite a garantire comunque, nonostante le difficoltà operative in cui operano, percorsi di trasparenza e legalità”. 
Sadirs, Siad e Ugl-Fna ribadiscono quindi che “l’indennità legata allo svolgimento delle mansioni è risibile e non corrispondente alle prestazioni rese, che la misura e le risorse per inviare gli ispettori in trasferta e per pagare le prestazioni di lavoro in plus orario non sono soddisfacenti e di certo inferiori ai loro colleghi ispettori che operano oltre lo stretto di Messina”. 
Oggi esiste una norma che stabilisce che queste indennità vanno integrate ma resta il problema della fonte di finanziamento. Tra le ipotesi quella di attingere dal fondo destinato agli uffici di diretta collaborazione oppure allo 0,5 per cento dei ribassi d’asta derivanti dagli appalti così come previsto da una legge del 2011, mai attuata, con l’istituzione del relativo capitolo di spesa. Dunque i sindacati chiedono di accelerare: “Bisogna individuare la fonte di finanziamento certa per l’erogazione di una congrua indennità – dicono i sindacati – e garantire le prestazioni in plus orario, atteso che gli ispettori non possono interrompere l’attività ispettiva solo perché è terminato l’orario di lavoro ordinario. Vanno garantite anche le indennità di trasferta e bisogna fornire all’Aran Sicilia le linee guida per determinare l’importo minimo di tale indennità. 
Il nuovo contratto dovrà inoltre prevedere che al personale ispettivo della Regione siciliana sia corrisposto, in deroga alle discipline normative e contrattuali vigenti, così come previsto su tutto il rimanente territorio nazionale, il trattamento di missione che prevede ad esempio una indennità chilometrica in caso di utilizzo del mezzo propri, una specifica indennità volta a favorire la messa a disposizione del mezzo proprio, un’indennità oraria, il rimborso delle spese effettivamente e direttamente sostenute e documentate di vitto e alloggio e il rimborso delle spese di viaggio”.